Monitoraggio dell'acidificazione di 20 laghetti alpini, 1980-2004

Steingruber, Sandra and Colombo, Luca (2006) Monitoraggio dell'acidificazione di 20 laghetti alpini, 1980-2004. Dati – statistiche e società, 3. pp. 71-81. ISSN 1424-9790

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Abstract

Le analisi dei trend dei principali parametri coinvolti nel processo di acidificazione misurati nelle acque superficiali di 20 laghetti alpini tra il 1980 e il 2004 evidenziano nella maggior parte dei laghetti una significativa diminuzione delle concentrazioni di solfato (15 laghetti su 20) e un significativo aumento dell’alcalinità (14 laghetti su 20), mentre non sono significativi i trend delle concentrazioni dei cationi basici e del nitrato.Tra il 1980 e il 2004 l’aumento medio di alcalinità è stato di 0,012 meq l-1. Oggi 2 laghetti su 20 sono acidi (alcalinità: < 0 meq l-1), 13 sensibili all’acidificazione (0 meq l-1< alcalinità < 0,05 meq l-1)e 5 hanno una bassa alcalinità senza però essere sensibili all’acidificazione (0,05 meq l-1 < alcalinità < 0,2 meq l-1). Negli anni 1980,invece, i laghetti acidi, sensibili e con bassa alcalinità erano rispettivamente 4, 14 e 2. Durante lo stesso periodo l’aumento medio del pH è stato di 0,3 unità. Attualmente soltanto 3 laghetti su 20 hanno un pH medio inferiore a 6, pH al di sotto del quale il rilascio di alluminio può diventare critico per la biologia, mentre negli anni 1980 se ne potevano contare ancora 8. Per quanto riguarda la biologia, il litorale e l’emissario dei laghetti alpini monitorati sono poveri di specie di macroinvertebrati. Gli ordini maggiormente rappresentati sono i Ditteri,i Plecotteri e gli Oligocheti. Il più alto numero di unità tassonomiche e indice EPT (=Numero di famiglie degli ordini Efemerotteri,Plecotteri e Tricotteri) nel Laghetto Superiore (LSU: 60, 12) e nel Laghetto Inferiore (LI: 51, 10) rispetto al Lago Tomè (LT:31, 8) e al Lago del Starlaresc da Sgiof (LSG:31, 3) sembra riflettere il più alto pH medio dei primi due (LSU: 6,4; LI: 6,5; LT: 5,6; LSG:5,2). Lo stesso fenomeno viene sottolineato dalla presenza di organismi aggiormente sensibili all’acidificazione nel Laghetto Superiore e nel Laghetto Inferiore (Baetis alpinus, Crenobia alpina, Pisidium Casertanum e altri Efemerotteri).

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