Sbaragli, Silvia (2010) Qui cade sua... altezza. La Vita Scolastica, 18. pp. 25-27.
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Abstract
Nell’insegnamento della matematica vi sono dei concetti considerati semplici da essere appresi da parte degli allievi ma che, in realtà, sono alla base di insidiose misconcezioni, causate a volte dalle scelte didattiche effettuate dagli insegnanti. Un esempio in tal senso è il concetto di altezza, maldestramente definito alla scuola primaria e poi spesso lasciato semplicemente all’intuizione, ma che è causa di diffuse difficoltà tra gli studenti di qualsiasi età. Di solito, nei libri di testo, si legge ad esempio che ciascuna delle tre altezze di un triangolo è «il segmento che “parte” da un vertice e “cade” perpendicolarmente sul lato opposto o sul suo prolungamento». È lecito domarsi: l’altezza è davvero un segmento o una grandezza? Come può un segmento “partire” e “cadere”? Supponendo che un segmento possa “partire”, lo deve fare per forza da un vertice? Si parla di altezza solo per determinate figure? Quante altezza ha un poligono? L’altezza rappresenta quindi un concetto all’apparenza semplice ma che nasconde al suo interno notevoli complessità.
Item Type: | Scientific journal article, Newspaper article or Magazine article |
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Subjects: | Education Education > Training teachers > Training teachers - primary > Training teachers - junior (key stage 2) |
Depositing User: | Silvia Sbaragli |
Date Deposited: | 13 Jan 2014 08:52 |
Last Modified: | 20 May 2016 08:57 |
URI: | http://repository.supsi.ch/id/eprint/3387 |
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