Una formazione postobbligatoria per tutti? Luci e ombre di un progetto politico ambizioso.

Egloff, Michele and Zanolla, Giovanna (2019) Una formazione postobbligatoria per tutti? Luci e ombre di un progetto politico ambizioso. Dati – statistiche e società (2). pp. 21-29. ISSN 1424-9790

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Abstract

Nel Cantone Ticino quasi nove giovani su dieci (87%) terminano una formazione di grado secondario II: una proporzione inferiore a quella registrata nella Svizzera tedesca e romancia (93%), ma leggermente superiore al dato della Svizzera francese (86%). A livello nazionale,la quota dei giovani svizzeri nati in Svizzera che ottengono tale certificazione (94%) rispecchia sostanzialmente l’obiettivo politico del 95%. Tale obiettivo è stato fissato nel 2006 da Cantoni, Confederazione e mondo del lavoro nelle linee guida del progetto «Transizione» e ribadito formalmente nel 2015 dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE). Gli approfondimenti statistici proposti in questo articolo mettono in evidenza differenze importanti nei tassi di certificazione collegabili al genere, all’origine sociale e alla provenienza del giovane. Indicazioni preziose per mettere a punto misure volte a garantire a ogni giovane un progetto formativo almeno fino all’età di 18 anni, secondo le intenzioni espresse dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) a fine 2018. Contrastare l’abbandono precoce della scuola dovrebbe aumentare l’impiegabilità di tutti i giovani, riducendone di conseguenza il rischio di disoccupazione. I benefici attesi sono di duplice natura: individuale perché ogni giovane avrebbe più chance di accedere al mercato del lavoro e di integrarsi nella collettività; sociale perché la spesa sociosanitaria legata alla marginalità e all’esclusione sociale risulterebbe più contenuta (OECD 2016).

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