Articolo. Il Senegal al Computer

Inserito da iopensa il Dom, 2002-12-01 12:00

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Versione originale di Il Senegal al computer in “Africa e Mediterraneo”, n. 41, dicembre 2002, pp. 43-45.

Cybercafé, centri di informatica e progetti multimediali: le nuove tecnologie sguazzano in Senegal, sostenute dalla moda, dalla curiosità dei più giovani e dal bisogno di scoprire cosa succede nel mondo, informarsi ed aggiornandosi.
Se fino a qualche anno fa i computer erano un oggetto di lusso da mostrare in ufficio, magari spenti e mai utilizzati, ora a quasi ogni incrocio di Dakar le connessioni Internet sono punti di incontro, accessibili nel prezzo e terribilmente attraenti. Lo sviluppo dei cybercafé è significativo proprio perché è uscito dal centro turistico e burocratico della città, invadendo fino alla periferia la vita di studenti e diplomanti (come nel caso dell’Espace Guissané). Grazie all’iniziativa dei più intraprendenti, le nuove tecnologie si adattano così al contesto locale: i centri più aggiornati riflettono sulla scelta dei sistemi operativi più funzionali (come nel caso di Ynternet.org), l’informatica diventa un business nel quale investire per combattere la disoccupazione (grazie ai finanziamenti del Ministero della Gioventù e di organizzazioni internazionali) e i computer non sono più soltanto segno di potere, ma utile strumento per accedere alle informazioni e al mondo.

Anche l’arte si è avvicinata con interesse alle nuove tecnologie. Nel 1996 la stilista Oumou Sy ha creato Metissacana, uno dei primi cybercafé del centro della città; la Biennale di Dakar ha investito quest’anno in un suo sito (http://www.biennalededakar.sn/) ed il centro culturale multimediale Kheur Thiossane diventerà nel 2003 uno spazio informatico e multidisciplinare aperto a tutti i giovani artisti.

L’Espace Guissané – Informatica e Internet in periferia

Guediawaye è l’immensa periferia della città, densa di abitanti e di movimento. Una sola striscia di cemento l’attraversa: è la strada per Dakar che si mescola alla sabbia rossa del quartiere. Lungo la via centrale la gente si riunisce, cammina, aspetta l’autobus o i combo, i taxi semi-abusivi. Le scritte dipinte e i disegni sugli edifici informano i passanti dei servizi disponibili: dei montoni indicano le dibitérie (i ristoranti di carne arrosto), delle grandi coca-cole segnalano le boutique (i negozi di alimentari) e dei computer annunciano che anche Guediawaye è on-line.

Due anni fa Diadji Diop ha infatti aperto le porte dell’Espace Guissané insieme a Thierno N’Diaye, direttore del “Centre de Sauvagarde de Pikine-Guediawaye”, una struttura di assistenza per giovani in situazioni difficili. Un finanziamento dell’Agenzia Intergovernamentale per la Francofonia ha permesso l’acquisto dei computer, dei telefoni, di una macchina fotocopiatrice nonché la connessione in rete. Diadji Diop, insieme a due collaboratori, gestisce lo spazio, offre assistenza ai ragazzi e li segue durante i corsi di informatica. “Il sabato sera la formazione è gratuita” – racconta Diadji Diop – “visto che è l’unico momento in cui i computer sono meno occupati”.

Con 500 CFA all’ora ci si collega on-line, si scrivono e-mail, si consultano siti, si fanno ricerche per la scuola e si conoscono nuove persone “chattando”. Allo stesso prezzo si preparano testi in Word, si impaginano curriculum vitae e si scrivono bilanci in Excel. 500 CFA non è un prezzo inaccessibile per i ragazzi del quartiere: è circa il costo di due quotidiani senegalesi, è meno di un chilo di banane, di una grande bottiglia d’acqua o di una coca-cola; un ottimo affare per chi sogna di conoscere il mondo, di fare ricerche, di corrispondere con amici stranieri (o con i propri amici e familiari all’estero) o per chi vuole imparare ad usare un computer.

Il centro ha avuto un grande successo. Guediawaye è un quartiere che non ha strutture per i giovani: c’è un campo di calcio, ci sono piccoli negozi e qualche ristorante, ma non ci sono biblioteche né librerie o centri giovanili. La differenza rispetto alla città salta all’occhio quando si nota che le boutique (i negozi di alimentari) hanno spesso inferriate per proteggere i negozianti dai clienti. Internet invece è arrivato e nuovi cybercafé continuano ad essere aperti in tutta la città, grazie anche ai finanziamenti per le iniziative giovanili. Il Ministero della Gioventù (http://www.jeunesse.gouv.sn/) sta infatti promuovendo dei prestiti agevolati per attività private gestite dai giovani: uno sforzo per diminuire il tasso di disoccupazione e allo stesso tempo un’operazione che ha indirettamente permesso lo sviluppo di Internet.

“Molti cybercafé sono stati aperti” – spiega Diadji Diop – “ma molti altri stanno chiudendo. Il problema è che è difficile coprire i costi di gestione soltanto con Internet”. L’Espace Guissané riesce infatti a finanziarsi anche con il servizio di telefono e di fotocopie e con i corsi di formazione. In particolare i corsi di informatica sono molto seguiti: con tre o quattro lezioni i ragazzi imparano ad utilizzare la posta elettronica e cominciano a divertirsi navigando in rete. Anche i bambini delle scuole elementari possono corrispondere via e-mail. Diadji Diop ha infatti organizzato uno scambio di corrispondenza tra una scuola del quartiere e una francese. “I bambini del quartiere pagano soltanto 50 CFA ” – racconta Diadji Diop – “ma il problema è se non ricevono risposta o se qualche corrispondente francese risponde tardi, per i bambini sono delle tragedie…”.
Internet è senza dubbio una moda, ma è anche un efficace strumento di informazione, di comunicazione e di ricerca. In un paese come il Senegal, dove il 58% della popolazione ha meno di vent’anni, dove i libri sono estremamente costosi e difficili da reperire, dove la posta è lenta e dove le possibilità per uno studente di viaggiare sono rare, una connessione in rete può essere un reale accesso alle informazioni e al mondo, persino nel quartiere periferico di Guediawaye.

Ynternet.org e l’uso di linux

Ynternet.org è un’organizzazione nata nel 1998 per promuovere la comunicazione, la cooperazione e l’uso delle nuove tecnologie. Il centro Ynternet.org offre formazione, assistenza e l’uso di computer in particolare ai responsabili di associazioni giovanili, in modo da fornire gli strumenti per lo sviluppo di nuovi progetti di informatizzazione a livello locale.

A differenza della maggior parte dei centri di informatica e dei cybercafé di Dakar che utilizzano Windows, Ynternet.org ha la peculiarità di promuovere il sistema operativo libero Linux. Linux è infatti una possibile alternativa a Windows, con il vantaggio di essere gratuito. I programmi possono essere scaricati da Internet e i computer possono essere utilizzati per molti anni. Il costo del materiale hardware è infatti particolarmente alto in Africa, più che in Occidente per lo svantaggio dell’importazione. Scegliendo di utilizzare Windows, i computer devono essere sostituiti con molta frequenza, perché rapidamente la loro potenza non è sufficiente per reggere i nuovi programmi; l’acquisto costante di prodotti aggiornati diventa così la condizione indispensabile per non cadere nell’arretratezza informatica.

La scelta di formare responsabili di associazioni giovanili all’uso di Linux è un aspetto che ben si colloca nella filosofia di sviluppo a lungo termine dell’informatica in Senegal e che può evitare di creare un accesso alle nuove tecnologie troppo condizionato dai giochi di mercato.

Il Centro culturale multimediale Kheur Thiossane

Un centro culturale multimediale sta per nascere nel quartiere Sicap Liberté II di Dakar. Keur Thiossane è infatti un progetto finanziato della fondazione canadese Daniel Langlois, in collaborazione con Artfactories (un network di centri culturali multidisciplinari) e Mains d’Œuvres (un centro multidisciplinare nei pressi di Parigi).
Prima di aprire le sue porte, Keur Thiossane si è già presentato durante la Biennale di Dak’Art 2002 con il progetto “Une voyante m’a dit…”.

L’artista russa Olga Kisseleva ha lavorato per tre giorni con cinque giovani artisti senegalesi della scuola d’Arte. I ragazzi hanno utilizzato per le prima volta macchine fotografiche digitali, hanno rielaborato immagini e hanno montato un video che poi è stato presentato durante il forum multimediale della Biennale e in un’esposizione all’aperto nella Mediana, un quartiere popolare di Dakar.
Trenta senegalesi hanno così cambiato il loro sguardo; gli occhi azzurro ghiaccio di Olga Kisseleva sono stati sostituiti digitalmente agli occhi dei volontari fotografati e le immagini sono state quindi unite per formare un video. I giovani artisti della scuola d’arte hanno lavorato ad ogni fase del progetto: hanno prestato i loro volti per le fotografie insieme ad alcuni abitanti del quartiere Medina, hanno ritoccato le immagini con il programma Photoshop e hanno assemblato il video con il programma E-movie e l’assistenza di Mathieu Marguerin.

Il progetto “Une voyante m’a dit…” è nato dall’esigenza di misurare l’interesse degli artisti per gli strumenti multimediali e per promuovere Keur Thiossane. “Keur Thiossane aprirà nel 2003 in una villa del quartiere Sicap Liberté II ” – racconta la coordinatrice Marion Louisgrand – “sarà un centro culturale privato per la formazione e la creazione di progetti multidisciplinari, attraverso l’uso delle nuove tecnologie”. I giovani artisti potranno servirsi di strumenti aggiornati, programmi e materiale informatico. Diversamente da un cybercafé, Keur Thiossane promuoverà la ricerca creativa e innovativa, l’interazione tra discipline diverse (musica, danza, teatro, arti visive…), gli scambi e la cooperazione. Inserendosi all’interno di Artfactories, Keur Thiossane avrà accesso ad un vasto network di centri multidisciplinari, permettendo agli artisti un’apertura anche internazionale.

Link

Espace Guissané – B.P. 19217 Pikine – Guediawaye. guissane@sentoo.sn

Ministro della Gioventù http://www.jeunesse.gouv.sn/

http://www.ynternet.sn/

Artfactories – network di centri multidisciplinari http://www.artfactories.net/
Mains d’Œuvres – centro multidisciplinare di St-Ouen, Francia http://www.mainsdoeuvres.org/

Fondation Daniel Langois pour l’art, la science et la technologie – Montréal, Canada http://www.fondation-langlois.org