Ipotesi etiopatogenetica del dolore in sede cranio faciale secondo le più recenti esperienze in campo neurofisiologico ed osteopatico.

Capra, Gianpiero (2003) Ipotesi etiopatogenetica del dolore in sede cranio faciale secondo le più recenti esperienze in campo neurofisiologico ed osteopatico. Other thesis, C.E.R.D.O. - Centre pour l'Étude, a Recherche et la Diffusion Ostéopathiques.

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Abstract

La dimensione terapeutica più strabiliante, per i suoi principi e per i suoi risultati, che ho potuto scoprire grazie all’osteopatia, è stata la Terapia Cranio Sacrale. Non mi sono mai veramente chiesto perché funzionasse, per parecchi anni mi sono bastate le spiegazioni dei pochi libri esistenti sull’argomento. Spiegazioni, per la verità, parecchio lacunose e sempre prive della benché minima giustificazione scientifica. Nella mia pratica di lavoro quotidiano per lungo tempo mi sono soltanto interessato di come mettere in atto il trattamento e di avere dei risultati evidenti dal trattamento. Con grande fatica e molto studio piano piano ho acquisito sempre più fiducia nella tecnica ed in me stesso fino a quando mi sono imbattuto in un articolo di Physical Therapy. Era il 1998, avevo ancora parecchi anni di studio davanti a me prima del DO, ma un dubbio ha iniziato ad insinuarsi:”ma questa pulsazione che sento da dove viene? Qual è il motore?”. Da allora ho imparato a convivere con questo dubbio ed a non lasciarlo diventare dominante. Nonostante ciò ho continuato a chiedermi: • È’ possibile applicare una tecnica senza avere delle chiare idee rispetto all’eziopatogenesi del problema che si sta trattando? • Come è possibile spiegare i miglioramenti al paziente ed al suo medico curante? • E’ possibile affermare di esercitare una professione in modo scientifico quando non si hanno le risposte a queste domande? La ricerca della natura dell’origine del ritmo cranio sacrale è correlata con la possibilità di dare risposta a queste domande. Questi dubbi hanno abitato i miei pensieri a lungo fino a quando non ho avuto la possibilità di incontrare, uno dopo l’altro gli studi di alcuni osteopati/ricercatori che con le loro nuove ipotesi sull’origine del CRI e sull’etiopatologenesi del dolore neurogeno stanno aprendo nuove prospettive di ricerca e di lavoro. In particolare: la fisiologia che ci racconta la vascolarizzazione dei nervi periferici ed i movimenti del tubo neurale all’interno del canale vertebrale, Butler col suo concetto di mobilizzazione del sistema nervoso, Andrè Farasyn con la sua teoria venomotoria del ritmo cranio sacrale, ed Harry Von Pierkatz con la sua applicazione della neurodinamica ai nervi cranici. Ho pensato in questa mia semplice ricerca di correlare alcune parti dei loro lavori per cercare di renderli più noti e, magari, stimolare ricerche future.

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