Contributo dei metodi termici alla prospezione del permafrost montano: esempi dal massiccio della Cima di Gana Bianca (Val Blenio, Svizzera)

Scapozza, Cristian (2009) Contributo dei metodi termici alla prospezione del permafrost montano: esempi dal massiccio della Cima di Gana Bianca (Val Blenio, Svizzera). Bollettino della Società ticinese di Scienze naturali, 97. pp. 55-66.

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Abstract

Due metodi termici di prospezione del permafrost montano (temperatura delle sorgenti e temperatura della superficie del suolo) sono stati applicati allo studio delle forme periglaciali del massiccio della Cima di Gana Bianca, nelle Alpi Ticinesi orientali (Val Blenio, Ticino, Svizzera). L’analisi statistica delle caratteristiche fisico-chimiche di 38 sorgenti, ha permesso di differenziare le acque secondo la forma geomorfologica. In base alle relazioni tra l’altitudine e la temperatura è stato calcolato il limite inferiore del permafrost rappresentativo per i quadranti settentrionali: esso si situa verso 2400 m slm per il permafrost probabile e verso 2320 m slm per il permafrost possibile. I risultati del primo anno di monitoraggio delle temperature della superficie del suolo, hanno permesso di confermare la ripartizione del permafrost dedotta grazie alla prospezione geofisica. Per quel che concerne il regime termico delle forme geomorfologiche studiate, per i rock glaciers, la presenza/assenza di permafrost è dettata essenzialmente da un regime termico conduttivo che riflette le condizioni topoclimatiche del sito. Per quel che concerne le falde di detrito, la ridistribuzione della neve per le valanghe, l’aumento di granulometria dei granuli verso valle e la ventilazione ascendente sembrano essere, per il momento, i processi principali che ne determinano la ripartizione del permafrost.

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