SkillmatchSurvey-Ticino: una fotografia delle caratteristiche dei profili professionali richiesti dalle aziende ticinesi prima e durante la pandemia

Larenza, Ornella and Lisi, Angela and Soldini, Emiliano (2021) SkillmatchSurvey-Ticino: una fotografia delle caratteristiche dei profili professionali richiesti dalle aziende ticinesi prima e durante la pandemia. Dati – statistiche e società. ISSN 1424-9790

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Abstract

L’indagine SkillmatchSurvey-Ticino 2019 condotta presso un campione rappresentativo di aziende del cantone, dei settori secondario e terziario, ha permesso per la prima volta di identificare i profili professionali più richiesti, le loro caratteristiche, i gap di competenze degli attuali lavoratori1 e le attività formative sostenute dalle aziende. Il quadro prepandemia mostra complessivamente un mercato del lavoro ticinese in cui almeno il 50% delle aziende ha effettuato assunzioni, prevalentemente per sostituire lavoratori in uscita, ma anche in modo consistente per ampliare l’organico e per dotarsi di figure professionali del tutto nuove. Quest’ultimo caso riguarda soprattutto i profili professionali più qualificati e quelli meno qualificati. I profili più richiesti sono tra le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (24% delle nuove entrate), ma importante è anche la richiesta di profili appartenenti alla categoria delle professioni intellettuali e scientifiche (18% delle nuove entrate), segno di un processo di upskilling in corso. Per le aziende è di importanza capitale che i propri dipendenti possiedano le competenze specifiche legate alla professione e quasi due terzi delle imprese sono attive nella formazione. La ripetizione di SkillmatchSurvey- Ticino in versione più sintetica, durante la pandemia (ottobre-dicembre 2020), ha permesso di confermare diversi aspetti emersi dalla prima indagine e ha messo in risalto alcune importanti novità come il ricorso massiccio alla flessibilizzazione degli orari di lavoro, al telelavoro e allo smart working e l’importanza crescente delle competenze soft. La pandemia ha portato riduzioni del tempo di lavoro e ha spesso costretto le aziende a rinviare o ridimensionare le attività formative in favore dei dipendenti, ma le aziende formatrici non si tirano indietro e in tanti casi affermano di voler accrescere il proprio impegno, aumentando i posti di tirocinio offerti in futuro.

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