Il nuovo accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri tra Svizzera e Italia

Vorpe, Samuele (2021) Il nuovo accordo sull'imposizione dei lavoratori frontalieri tra Svizzera e Italia. Diritto e pratica tributaria internazionale, 2021 (3). pp. 1146-1208.

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Abstract

L'Accordo tra Svizzera ed Italia concernente la fiscalità dei frontalieri, firmato dai due governi il 23 dicembre 2020, una volta approvato dai rispettivi parlamenti nazionali, andrà a sostituire quello del 3 ottobre 1974. Sono due gli aspetti rilevanti che differenziano l'Accordo appena firmato da quello del 1974: da un lato, l'assenza dell'avverbio "soltanto» che determina una tassazione concorrente nei due Paesi e, d'altro lato, un'imposizione limitata all'80% delle imposte alla fonte normalmente prelevate sui redditi da lavoro nello Stato in cui il frontaliere esercita la sua attività lucrativa. Si segnalano poi altre rilevanti novità, tra le quali l'impossibilità per i frontalieri che sottostanno all'Accordo di richiedere la tassazione ordinaria nello Stato del lavoro, ancorché vi conseguano la quasi totalità dei loro redditi in tale Stato. Ciò significa che la giurisprudenza "Schumacker" della Corte di giustizia dell'UE, recepita da entrambi nel diritto interno di entrambi i Paesi, non troverà applicazione, poiché l'imposta alla fonte diventa l'unico metodo valido. Inoltre, il reddito da attività lucrativa dipendente conseguito dagli "attuali" lavoratori frontalieri attivi nel mercato del lavoro ticinese, grigionese o vallesano, per effetto di una disposizione transitoria, continuerà ad essere tassato esclusiva­mente nello Stato in cui svolgono la loro attività, vale a dire in Svizzera. A loro volta, i Cantoni di frontiera saranno tenuti ad una compensazione finanziaria in favore dei Comuni di frontiera (c.d. ristorni), come già previsto dall'Accordo del 1974, sino alla fine del 2033.

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