L’ARCO DI FILOTTETE, L’ESPERIENZA DELL’ESILIO E IL PROCESSO DI REINTEGRAZIONE

Pezzoli, Lorenzo (2021) L’ARCO DI FILOTTETE, L’ESPERIENZA DELL’ESILIO E IL PROCESSO DI REINTEGRAZIONE. In: C o m e r i s p o n d e r e o g g i a l d e s i d e r i o d i s c a m b i s o c i a l i ?, 13.11.2021, Lugano, Università della Svizzera italiana - aula magna. (Unpublished)

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Abstract

Filottete e il suo arco (nell'opera di Sofocle) sono già stati attraversati dal pensiero psicoanalitico, a partire proprio da Freud che nel suo testo del 1922 Una nevrosi demoniaca nel secolo decimosettimo, cita proprio il nostro arciere e, soprattutto, il suo infallibile arco. La psicoanalisi paragonata dal suo fondatore all’arco di Filottete ci dice come quest’arco possa essere inteso quale strumento, qualunque strumento, che dà la possibilità di raggiungere un obiettivo, che sia il superamento di una malattia,la trasformazione di una crisi, l’ampliamento di uno sguardo, il ripristino di scambi sociali, anche quelli, perduti o compromessi dalla vita e dalle sue intricate vicende. La tragedia di Filottete che parla di solitudine, abbandono, esilio, malattia e repulsione, di rabbia per essere espulsi dalla propria comunità e di inganno, ma anche di reintegrazione, di ricostruzione di scambi sociali, di fiducia, di paura di affidarsi di nuovo dopo l’esperienza del tradimento, la tragedia di Filottete emerge come l’opera che (pur da un tempo remoto) parla straordinariamente a questi tempi legati alla pandemia, che ha esposto molti a sperimentate forme di esilio, di solitudine e, alcuni anche di vissuti di abbandono.

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