Cambio di sistema nell’ambito del valore locativo: una riforma complicata

Vorpe, Samuele (2021) Cambio di sistema nell’ambito del valore locativo: una riforma complicata. Novità Fiscali, 2021 (1). pp. 15-22. ISSN 2235-4565

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Abstract

In Parlamento è pendente un’avamprogetto di legge redatto dalla CET-S, presentato il 14 febbraio 2019, che prevede la soppressione del valore locativo di un immobile che funge da abitazione primaria tanto ai fini dell’imposta federale diretta, quanto ai fini delle imposte cantonali. Allo stesso tempo il proprietario non potrà più far valere le spese di manutenzione e di riattazione di immobili di nuova acquisizione, i premi d’assicurazione e le spese d’amministrazione da parte di terzi. Restano, per contro, imponibili il valore locativo di abitazioni secondarie o parti di esse occupate a titolo personale. Per quanto riguarda le deduzioni riguardanti gli investimenti destinati al risparmio energetico e alla protezione dell’ambiente, le spese per i lavori di cura di monumenti storici e le spese di demolizione, queste non saranno più ammesse ai fini dell’imposta federale, mentre saranno facoltative ai fini delle imposte cantonali. Sono inoltre previste delle limitazioni alla deducibilità degli interessi passivi maturati su debiti privati, così come l’introduzione di una deduzione per primo acquisto. La proposta della CET-S che mantiene esclusivamente l’imposizione del valore locativo delle abitazioni secondarie contraddice il principio di uguaglianza orizzontale se confrontato con la mancata imposizione del valore locativo di analoghi beni di lusso, senza che vi siano motivi oggettivi per giustificare una simile deroga. UIteriori problemi si presentano in relazione alla deducibilità degli interessi passivi privati e all’armonizzazione orizzontale e verticale. Ritenuto che, in maniera generale, il sistema odierno penalizza soprattutto le persone con proprietà interamente pagate (tradi esse figurano anche numerosi pensionati), una variante più prudente potrebbe essere quella di ancorare nella LIFD e nella LAID i cd. “casi di rigore”, già conosciuti da diversi Cantoni, che permettono di frenare l’imposizione del valore locativo quando questo supera una determinata percentuale di proventi imponibili.

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